Questa mattina 5 marzo, dalle 11.00, i lavoratori e le lavoratrici di Macchine Celibi (cooperativa che gestisce l’appalto dei servizi museali di Unibo) si sono ritrovati in presidio sotto la sede di Unibo in via Zamboni 33 a Bologna. Qui si sono uniti delegati e delegate di altre realtà e studenti.
Ci siamo ritrovati davanti al Rettorato, con Filcams-Cgil, Flc-Cgil, Fp-Cgil ed Slc-Cgil per denunciare il “Libro nero” relativo alle condizioni dei dipendenti di Macchine celibi, e rivendicare la corretta applicazione dei contratti di lavoro e degli stessi diritti per chi fa lo stesso lavoro, a fronte di una realtà fatta di 3 diversi contratti per 24 lavoratori.
A Unibo chiediamo, inoltre, maggior controllo sui propri appalti, e che si faccia garante per la risoluzione positiva della vertenza in atto.
I lavoratori e le lavoratrici hanno raccontato come vengono calpestati i loro diritti giorno dopo giorno: contributi non versati, buste paga errate, difficoltà a percepire la retribuzione con regolarità a fronte di profili professionali con formazione e livelli di studio elevatissimi. Siamo davanti a 24 lavoratori di età molto giovane, con un currriculum specifico per il lavoro all’interno dei musei, che ogni giorno accolgono centinaia di turisti e visitatori del nostro patrimonio cittadino.
Macchine celibi, azienda conosciuta nel settore degli appalti, appare sugli articoli di giornali chiedendo trasparenza alle istituzioni in merito alle gare, e di contro viola costantemente i diritti dei “suoi” lavoratori e delle lavoratrici.
Al termine del presidio è arrivata la convocazione ad un incontro da parte di Unibo, che si terrà alle ore 16,00 di oggi.
Cgil Bologna
Susanna Sandri