BOMI GROUP SPA, multinazionale leader della logistica biomedicale che si occupa di stoccaggio e distribuzione di dispositivi medici e farmaceutici, impiega in appalto decine di lavoratori in molteplici società che si occupano di trasportare e consegnare merce, i quali sono pagati € 6,37 lordi all'ora lavorando fino a 10 ore senza il pagamento dello straordinario in furgoni che mancano della manutenzione necessaria a garantire gli standard minimi di sicurezza in strada.

 

Siamo di fronte ad un altro caso di multinazionale con fatturati milionari nel nostro Paese che, tramite gli appalti, risparmia sul costo del lavoro e sulla sicurezza: nel magazzino di BOMI all'Interporto di Bologna sono impiegati oltre 50 lavoratori con mansioni di autista suddivisi in diverse società di trasporto che applicano un Contratto Collettivo Nazionale “pirata”, quindi non sottoscritto dalle Organizzazioni Sindacali Cgil-Cisl-Uil, che prevede retribuzioni di € 6,37 lordi all'ora (a differenza del corretto CCNL sottoscritto dalle categorie dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil che prevede più di € 10,60 lordi all'ora).

Oltre a ciò, i lavoratori svolgono abitualmente fino a 10 ore al giorno di lavoro consegnando i farmaci ed i prodotti distribuiti da BOMI alle strutture mediche, farmacie, ecc.. in tutto il territorio regionale dell'Emilia Romagna e senza pagamento dello straordinario; i furgoni presentano di frequente una manutenzione ordinaria non sufficiente a garantire la sicurezza del personale in strada con notevoli rischi anche per la viabilità stradale; abbiamo infine riscontrato e già segnalato che il personale diretto BOMI organizza e gestisce direttamente gli autisti in appalto nonostante sia evidentemente vietato dalle norme di legge che regolamentano gli appalti.

 

BOMI è stata recentemente acquisita dalla multinazionale UPS, altro colosso della logistica e dei trasporti nella cui filiera gli autisti hanno la corretta applicazione del CCNL del trasporto merci con accordi sindacali di secondo livello che migliorano le condizioni economiche e normative. Ma evidentemente per gli autisti in appalto di BOMI non valgono le stesse regole. 

Inoltre, il territorio di Bologna ed il sito dell'Interporto prevedono precisi Protocolli confederali sottoscritti anche dalle Istituzioni a garanzia della corretta applicazione dei CCNL.

 

Oggi, venerdì 11 ottobre, in un clima ostile di minacce e pressioni rivolte ai lavoratori da parte delle singole aziende di trasporto, la Filt Cgil ha riunito gli autisti in appalto per chiedere a BOMI di cambiare radicalmente sistema, applicare integralmente il CCNL sottoscritto dalle OO.SS. Confederali e finirla con lo sfruttamento dei lavoratori tramite gli appalti. Altrimenti, la Filt Cgil proclamerà i primi scioperi di tutto il personale per obbligare la multinazionale a riconoscere le giuste condizioni economiche, normative e di sicurezza a tutti i lavoratori, nessuno escluso.



Bologna, 11 ottobre 2024



Filt Cgil di Bologna