“Il Resto del Carlino” di oggi, 24/10/2025 riporta l’ennesimo “blitz della Municipale e forze di polizia in una officina cinese segreta” con “9 cittadini cinesi, quattro dei quali privi del titolo di soggiorno”, “che, nonostante la loro posizione irregolare, erano intenti al lavoro all’interno dell’azienda” e ai quali” alla luce dei fatti, i poliziotti hanno notificato l’ordine del Questore di lasciare il territorio italiano”.

Alla luce di quanto riportato, la Cgil di Bologna denuncia una procedura che ancora una volta porterebbe le vittime di caporalato a restare tali con un nuovo caporale di turno.
In questi casi, secondo il DL 145/2024 e l’art. 18-ter Testo Unico sull’immigrazione, le vittime hanno diritto al riconoscimento del Permesso di protezione speciale che ha l'obiettivo di tutelarle da reati come il caporalato, fornendo una forma di protezione sociale che consente loro di essere supportate e integrate nella società.

Nel caso di reati accertati dalle forze dell’ordine la Questura può richiedere un permesso di soggiorno per protezione speciale (spesso indicato come "casi speciali") in favore delle vittime, come misura di tutela contro lo sfruttamento. Questo permesso è proprio rilasciato a seguito di un'ispezione delle forze di polizia e si basa sulla condizione di vulnerabilità della persona. Le forze di polizia, a seguito di un'ispezione che accerti lo sfruttamento, in casi come questi possono avviare la richiesta per il permesso di soggiorno speciale.

Ci aspettiamo quindi il rispetto della Legge che ha proprio l’obiettivo di far emergere dalla illegalità le vittime, la parte fragile del sistema, dando loro un permesso di soggiorno, inserendole in un percorso virtuoso anche attraverso un alloggio ed un lavoro, strappandole dalla catena di sfruttamento.

CHI LAVORA NON È MAI CLANDESTINO!

Bologna, 24/10/2025