Leggi e scarica qui l'intervento su La Spinta del Segretario generale della Cgil di Bologna Michele Bulgarelli, in vista dello sciopero del 12 dicembre.
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Ci siamo. La CGIL ha deciso lo sciopero generale, per tutte e tutti, per l’intero turno di lavoro, venerdì 12 dicembre. Saremo impegnati in ogni posto di lavoro e sono sicuro che il contributo del sindacato dei pensionati sarà, come sempre, determinante. Nelle piazze con i gazebo rossi, ai mercati, in tutte le sedi nel territorio, nei palazzi dei quartieri popolari, davanti ai supermercati, come abbiamo fatto pochi mesi con la campagna referendaria per il lavoro e la cittadinanza.
Dobbiamo spiegare a tutte e tutti che questa finanziaria è non solo ingiusta, ma profondamente sbagliata. Scioperiamo per cambiarla e per affermare che serve un’altra politica economica e un’altra idea di Paese.
Abbiamo denunciato l’ingiustizia di un sistema che scarica tutto il peso delle tasse sui lavoratori dipendenti e le pensioni, mentre i dati dello stesso Governo certificano l’aumento dell’evasione fiscale. Ai ricchi non si chiede nulla, non si restituisce il “fiscal drag”, non si disturbano banche e imprese e si impone un’austerità a danno non solo dei più fragili, ma anche del cosiddetto “ceto medio”. Sono tagli e tasse che servono solo a fare rientrare l’Italia nei parametri europei necessari per accedere ai prestiti per il riarmo. La scelta è semplice: riarmo al posto di sanità, scuola e istruzione, non auto-sufficienza, pensioni, trasporto pubblico e fino a tutti gli aspetti dello stato sociale.
Noi non ci stiamo. La CGIL non ci sta. Non ci stanno i lavoratori, i pensionati, i giovani e giovanissimi che hanno riempito le piazze per Gaza e a sostegno della Global Sumud Flottilla.
La Premier Meloni e i suoi vice, Salvini e Tajani, sono nervosi e preoccupati. Sanno di aver preso in giro il Paese, compresi i loro elettori. Hanno promesso di cancellare la Legge Fornero e invece l’età pensionabile aumenta per tutti. Dal giorno dell’insediamento del Governo hanno cercato nemici ovunque: i rave, le navi umanitarie, i giornalisti, i magistrati, le Ong, gli insegnanti, di nuovo i magistrati, il sindacato. Ma tutto questo non può nascondere un Paese sempre più povero e diviso. E allora hanno paura e diventano più pericolosi. “Tutto questo - come ci ha ricordato qualche giorno fa Tomaso Montanari1 – fa parte di un unico progetto eversivo: distruggere la Repubblica democratica e parlamentare fondata sul lavoro. Distruggere la Costituzione, che ha una colpa: essere antifascista dalla prima all’ultima parola”.
Vogliono distruggere la Costituzione e quindi attaccano lo sciopero generale; devono sapere però che più attaccano la Costituzione e più la difenderemo. Più attaccheranno lo sciopero, più lo difenderemo. E lo sciopero, come del resto la democrazia, si difende in un solo modo: praticandolo.
Vi aspetto in piazza il 12 dicembre, saremo tante e tanti. Lo sciopero generale è un atto di resistenza collettiva che tiene aperta la speranza. “La speranza è viva” –con le parole del neoletto Sindaco di New York Zohran Mamdani -. “La speranza contro la tirannia. La speranza contro il denaro e le idee meschine. La speranza contro la disperazione”2.
E con lo sciopero generale scegliamo, ancora una volta e tutte e tutti insieme, la speranza.
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1) Intervento in occasione dell’Assemblea Nazionale dei Delegati CGIL a Firenze il 7 novembre 2025.
2) Dal primo discorso di Zohran Mamdani dopo il voto.