Pochi giorni fa tre autisti dipendenti della Società Team Work Srl, ed impiegati in appalto presso il magazzino Amazon di Calderara di Reno in provincia di Bologna, sono stati sospesi con effetto immediato siccome un giorno non hanno caricato sul furgone tutti i pacchi che gli erano stati assegnati dall'algoritmo di Amazon per effettuare il turno di distribuzione e consegna.
Come sindacato abbiamo anche recentemente denunciato le pressioni che gli autisti ricevono per caricare tutto quello che gli viene assegnato senza tenere conto dei possibili rischi alla stabilità del carico e delle ripercussioni sull'attività propria dell'autista durante la guida e nella fase di consegna. Questi rischi aumentano durante il periodo pre-natalizio perché i carichi di lavoro aumentano.
In questo caso, i lavoratori per ragioni di sicurezza non hanno caricato gli ultimi pacchi cosiddetti “over”, cioè di volume e peso superiore, e la loro Società il successivo giorno lavorativo gli ha consegnato le lettere di sospensione dal lavoro con effetto immediato senza neppure attendere le giustificazioni del lavoratore.
La ragione principale di un provvedimento così spropositato (le sospensioni cautelari sono previste in casi di furto o violenza sul luogo di lavoro) è evidentemente quella di terrorizzare i lavoratori e le lavoratrici affinché non si permettano di non caricare tutto quello che un algoritmo dispone venga caricato e consegnato. E ciò nonostante, secondo le normative applicate nel nostro Paese, sia proprio l'autista ad essere responsabile del carico e della sua sistemazione sul furgone.
Come Sindacato abbiamo condannato la condotta aziendale e richiesto il ritiro dei provvedimenti. Anche per questa ragione, stamattina ci siamo riuniti in assemblea con i lavoratori davanti al magazzino. Abbiamo inoltre richiesto un incontro all'azienda ma siamo anche pronti a scioperare con tutti i colleghi dei tre lavoratori vittime di questo atteggiamento ritorsivo e intimidatorio della Società Team Work, qualora i provvedimenti non venissero subito ritirati.
In un Paese come il nostro dove il numero degli infortuni sul lavoro è un bollettino di guerra, è vergognoso un comportamento aziendale del genere che tende a colpire con queste modalità arroganti e aggressive i lavoratori secondo un classico adagio: “colpirne uno per educarne cento”.
Come Sindacato siamo ancora una volta pronti allo sciopero a tutela del diritto alla salute e alla sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici.
Bologna, 09 dicembre 2024
Filt-Cgil di Bologna