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Elior Ristorazione Spa o Hera SpA, chi “non gradisce” la lavoratrice disabile?

Isabella da oltre 16 anni è una dipendente part-time di Elior Ristorazione con mansione di aiuto cuoca. Dal 2006 ha lavorato con la massima diligenza e disponibilità in svariate mense in gestione alla multinazionale francese della ristorazione. Nel 2019 le viene diagnosticata una patologia di natura oncologica che ha pesantemente debilitato Isabella rendendola più fragile. Nel 2021 Elior Ristorazione ha perciò computato la dipendente in quota disabili, beneficiando degli sgravi fiscali previsti dalle normative vigenti.

Negli ultimi anni Isabella presta servizio presso la mensa di Hera in via del Frullo a Bologna, in qualità di addetta alla preparazione dei pasti freddi, alla somministrazione di alimenti e alla cassa. Negli ultimi mesi di quest’anno però Elior Ristorazione ha attuato delle “operazioni di efficientamento” del servizio escludendo la lavoratrice dalle mansioni di cassa e adibendola invece alla pulizia della sala. Questo, a nostro avviso, ha determinato una violazione delle limitazioni certificate dal medico competente, rispetto alla quale la lavoratrice ha promosso una vertenza specifica rivolgendosi alla Filcams CGIL di Bologna.

Inaspettatamente poi, l’11 ottobre 2022, Isabella riceveva un telegramma da Elior Ristorazione che riportava testualmente: “Riceviamo comunicazione dal cliente Hera Bologna della sua non gradibilità presso lo stesso, ove ella presta abituale attività lavorativa. Pertanto in ottemperanza a quanto ricevuto lei non può più accedere alla struttura.”

La Filcams CGIL di Bologna in nome e per conto della lavoratrice impugnava la “non gradibilità”, ritenendola ingiustificata, e chiedeva il reintegro di Isabella nel proprio locale di lavoro, destinando la comunicazione, proprio per la gravità dei fatti accaduti, anche ad Hera Spa.

Elior Ristorazione successivamente inviava alla lavoratrice una formale lettera di contestazione  disciplinare nella quale però non veniva confermata la venuta meno del gradimento da parte di Hera Spa riportata nel telegramma, ma bensì veniva contestato un semplice disservizio segnalato da parte dall’Amministratore Delegato di Hera. Disservizio peraltro non imputabile alla lavoratrice come da noi argomentato nella risposta alla contestazione stessa. Quindi Elior Ristorazione non aveva alcun motivo legittimo per allontanare la dipendente dal proprio posto di lavoro, ricollocandola su altro cantiere al di fuori delle disponibilità di Isabella, sia per collocazione geografica dello stesso che per la flessibilità oraria aggiuntiva, con modulazione degli orari di lavoro caratterizzati da turni in orario “spezzato”,  anche con turni serali.

Quanto esposto in merito alle modalità gestionali di Elior Ristorazione nel territorio bolognese non è un caso isolato. La Filcams ha promosso negli ultimi mesi diverse vertenze contro la multinazionale francese, come ad esempio nel caso di una lavoratrice trasferita da Bologna a Vercelli, anch’essa con limitazioni fisiche certificate.  Oppure come nel caso della riduzione oraria imposta unilateralmente ad una dipendente, ritenuta in  “esubero”,  in totale assenza di alcuna procedura legale che formalizzasse l’eccesso di manodopera nell’unità produttiva di assegnazione della lavoratrice.

Daniela Dessì, funzionaria della Filcams CGIL di Bologna, dichiara: “Siamo di fronte a una lettera di non gradimento che appare del tutto pretestuosa, poiché il disservizio non è imputabile alla lavoratrice. Inoltre, non si comprende se effettivamente Hera Spa abbia davvero dichiarato il non gradimento, che comporta un allontanamento automatico, oppure se Elior Ristorazione abbia colto questo pretesto per trasferire la lavoratrice altrove.  Comprendiamo che Isabella si trovi ora in condizioni di salute non ottimali e che questo richieda un’attenzione specifica nel rispetto delle sue limitazioni. Nonostante ciò però Isabella continua a svolgere con cura i compiti a lei assegnati come ha sempre fatto nei suoi oltre 16 anni di servizio svolti per Elior Ristorazione. Questo provvedimento è pertanto illegittimo, profondamente ingiusto e lesivo della dignità della persona.”

Pertanto, la Filcams-CGIL di Bologna chiede, ad entrambe le aziende coinvolte, la multinazionale francese Elior Ristorazione SPA e la Hera SPA, di chiarire la dichiarazione di non gradibilità della lavoratrice, con conseguente allontanamento dal posto di lavoro, e l’immediato ripristino della condizione precedente.

Per la Filcams-CGIL 

Dessì Daniela