Incidente mortale sul lavoro nella vigilanza privata

INCIDENTE MORTALE SUL LAVORO NELLA VIGILANZA PRIVATA.

Questa notte è morta una giovane
Guardia Particolare Giurata in un incidente mortale uscendo di strada a bordo di un’auto aziendale
mentre si dirigeva a dare supporto ad un collega impegnato nella gestione di un intervento su allarme”.
“Tanto tuonò che alla fine piovve!”
È questa la massima popolare che meglio sintetizza quanto FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS di Bologna vanno
da sempre predicando sul tema della salute, della sicurezza e della prevenzione nel settore della vigilanza privata.
Infatti, l’incidente mortale che si è verificato questa notte e che ha visto coinvolta una giovane Guardia Particolare
Giurata di circa quarant’anni dell’istituto bolognese La Patria diventa paradigmatico di un problema disfunzionale,
ormai patologico, che il sindacato del settore sta denunciando da tempo.
L’ordinanza prefettizia che ha introdotto la facoltà degli istituti di vigilanza di utilizzare pattuglie notturne con a bordo
un solo lavoratore espone tutte Ie GPG al pericolo di affrontare pericolosi malviventi oppure situazioni di oggettivo
pericolo per sé e per le cose incaricate di ispezionare.
Né deriva una condizione di stress quotidiano, che da anni i lavoratori lamentano, che rimane inascoltata, in un
settore che, proprio per la natura delicata degli interventi che deve assicurare, dovrebbe garantire tutte le condizioni e
gli strumenti per lavorare al meglio delle condizioni psico fisiche.
Inoltre, essere obbligati a lavorare da soli di notte diventa oltremodo pericoloso anche per l’inefficacia dei sistemi di
telecomunicazione (radio di servizio o telefono cellulare personale) in diverse zone del territorio bolognese, che
impedisce o rallenta di molto la richiesta di supporto necessario.
Sono anni che FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS di Bologna chiedono con insistenza alle Istituzioni locali di
intervenire affinché venga ripristinato il metodo del cosiddetto “lavorare in doppia”, esattamente come avviene per i
carabinieri, la polizia e gli stessi vigili urbani: ciò garantirebbe non solo l’incolumità delle guardie giurate, ma sarebbe
altresì garanzia di maggior sicurezza in termini di presidio del territorio e di efficacia nella gestione degli obiettivi da
vigilare.
Il Sindacato, nell’esprimere il proprio cordoglio per la sciagura avvenuta, chiede a gran voce che l’ennesimo lutto nel
settore della vigilanza privata non rimanga ancora una volta un episodio da relegare nelle pagine della cronaca locale
dei quotidiani. Ciò lo si chiede con più insistenza in un settore dove il tema della sicurezza, dei turni di lavoro sempre
molto impegnativi e degli stipendi al limite della sussistenza sono all’ordine del giorno.
“Chiediamo – così unitariamente il sindacato – che questo episodio non passi inosservato, e che i temi posti vengano
affrontati per garantire finalmente una vera svolta nel settore, finalizzata al riconoscimento degli operatori del settore
della vigilanza privata alla pari dei loro colleghi delle forze dell’ordine.
Se la sicurezza e la salute sono un bene di tutti, a maggior ragione dovrebbero essere garantite a chi quotidianamente
protegge le nostre strade, i nostri beni, i nostri cari, e i nostri sonni.
Il sindacato chiede alle istituzioni che venga convocato immediatamente un tavolo che, oltre a gestire l’urgenza del
coronavirus, ponga al centro dell’agenda istituzionale anche la sicurezza in un settore così importante come la
vigilanza.


Bologna, 8 maggio ’20
FILCAMS – CGIL
Vincenzo Mauriello
Francesco Devicienti
FISASCAT – CISL
Pina Cupaiuolo
UILTUCS
Aldo Giammella