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Nota Sunia e Cgil Bologna su sostegno all’affitto per attività commerciali

Apprendiamo, da agenzie di stampa, che l’Amministrazione Comunale di Bologna ha varato ieri un pacchetto di misure a sostegno delle attività commerciali e delle libere forme associative che si trovano in affitto in locali di proprietà comunale e risultano danneggiate dall’emergenza Covid-19; misure condivise con ASP e ACER alle quali il Comune rivolge l’invito di adottare a loro volta misure analoghe compatibilmente con i propri bilanci. Sunia e CGIL condividono le misure che sono state adottate, ma ritengono opportuno che le politiche abitative vadano affrontate complessivamente al tavolo delle politiche abitative che fa riferimento all’Assessore Gieri e non per categorie di singoli inquilini; il rischio è che affrontando il tema non all’interno di un disegno complessivo ma su singoli pezzi, aumentino ulteriormente le disuguaglianze. Sono tanti coloro che, oggi, per svariati motivi, hanno difficoltà a pagare l’affitto a causa dell’emergenza sanitaria e, a nostro avviso, vanno date risposte tra loro coordinate. Consideriamo il tavolo, che si è riunito il 17 aprile 2020, e al quale abbiamo portato le nostre proposte, il luogo deputato ad affrontare nel suo complesso il tema della locazione. Abbiamo, unitariamente con gli altri sindacati confederali, proposto contributi per la rinegoziazione temporanea dei canoni di locazione a famiglie, studenti , lavoratori fuori sede, partite iva ed esercenti attività commerciali, bando del contributo affitto da erogare in tempi rapidissimi e con modalità semplificate, contributi a chi decide di trasformare il contratto a canone libero in contratto a canone concordato e a chi decide di trasformare gli alloggi oggi destinati alla locazione turistica in alloggi da destinare all’uso abitativo. Sunia e CGIL auspicano che le misure adottate per le attività commerciali, vengano adottate anche per gli alloggi di proprietà comunale, di ASP e di ACER locati con contratti ad uso abitativo, rinegoziando eventualmente il canone alle famiglie che hanno avuto un calo di reddito in conseguenza dell’emergenza sanitaria perchè in cassa integrazione e alle partite iva che a causa del lookdown non hanno avuto reddito da febbraio.