“La scuola non è finita, la scuola è  viva”

Una sortita improvvida in TV da parte di un illustre giornalista (forse anche lui un po’ provato dai cambiamenti indotti dal Coronovirus) ha lanciato l’affermazione “La scuola è finita!” ripresa da altrettanto illustre giornale.

Vorremmo avvisare che non solo la scuola non è morta, ma che mai come in questi giorni anche i più convinti denigratori della scuola hanno dovuto prendere atto di quanto sia viva, necessaria e importante.

Sono centinaia di migliaia gli insegnanti che si stanno prodigando per continuare in maniera efficace eppure inedita la propria attività, ben oltre gli annosi problemi di mancanza di formazione e di strumentazione adeguata che il COVID-19 ha solo evidenziato più drammaticamente. Insegnanti che stanno tentando di mantenere vivi i rapporti con gli alunni per non interrompere relazioni divenute d’improvviso impraticabili materialmente.

Anche nella scuola oggi risultano ancor più evidenti le diseguaglianze sociali, a partire dall’indisponibilità nelle famiglie delle attrezzature necessarie alla formazione a distanza e degli spazi indispensabili in case spesso troppo piccole condivise con genitori in smart-working o per l’abbandono sociale in cui versano tanti altri bambini, tema centrale della dispersione scolastica di una volta che oggi richiede un’attenzione ulteriore e, soprattutto, interventi rapidi.

E anche nella scuola si pensa al domani che sarà. Si pensa a come riprogettare una ripresa in sicurezza per evitare un contagio lento a sparire e acquisendo quanto di buono c’è persino in questa traumatica esperienza.

Semmai, il tema è come e con quali mezzi e contenuti si possano veicolare in rete oggi  elementi di didattica e di conoscenza. Semmai la domanda più urgente a cui rispondere è cosa ne sarà dei bambini i cui genitori dovranno riprendere a lavorare e, magari, entrambi contemporaneamente?

Alla stampa, ai media, alla rete e soprattutto al servizio pubblico chiediamo aiuto e collaborazione per affrontare insieme i grandi quesiti sociali che la pandemia ci pone. Molti lo stanno facendo con serietà e impegno. Astenersi perditempo.

Bologna, 14 aprile 2020

Cgil Camera del lavoro metropolitana di Bologna

Flc-Cgil Bologna