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DEMM: SIAMO AI TITOLI DI CODA

A 18 mesi dall’acquisizione di DEMM da parte di Certina, la situazione industriale dello
stabilimento è andata progressivamente peggiorando.
In questi mesi abbiamo assistito ad un preoccupante calo di fatturato e quindi ad un
conseguente aumento del ricorso alla CIGS, gestita però senza un minimo di rotazione logica
e umana; a una riorganizzazione interna; alla cessione di macchine ritenute dalla Direzione
aziendale non più competitive; alla volontà, espressa nelle ultime ore, di chiudere il reparto
dei trattamenti termici, (scelta fortemente voluta dal Direttore di stabilimento e dal suo staff),
reparto per altro ritenuto, negli anni, da tutte le precedenti proprietà, strategico e
indispensabile. A tal proposito, è bene ricordare che in questi 18 mesi la formazione è stata
finanziata, così come previsto, dalla Regione Emilia-Romagna, al fine anche di mantenere in
vita tutti i reparti aziendali: formazione utilizzata quindi anche dal reparto trattamenti termici.
Pertanto siamo a chiedere che la Regione intervenga e vigili.
A tutto questo si deve aggiungere il mancato rispetto del già debole piano industriale
presentato al Ministero nel luglio 2018 e previsto dall’accordo quadro sottoscritto dalle parti
sociali, dall’Azienda, nonché dalla Procedura e dal Ministero, con il coinvolgimento delle
Istituzioni locali. Le scelte operate in questi mesi, da noi non condivise, mettono
definitivamente a rischio la tenuta dello stabilimento, nonché la tenuta sociale del territorio.
A nostro giudizio, è in atto un progetto delittuoso (portato avanti da un gruppo di
irresponsabili per fini poco chiari) che mira a ridurre una fabbrica storica come la DEMM a
un piccolo reparto artigianale di ingranaggeria, privo di ogni futuro sviluppo.
Le Lavoratrici e i Lavoratori riuniti in assemblea nella giornata di oggi 06 febbraio 2020, in
aperto dissenso con le decisioni assunte dall’Azienda, hanno proclamato lo stato di agitazione
permanente fino a data da destinarsi con il blocco di ogni attività lavorativa
, anche in attesa
del’incontro richiesto alla Regione Emilia Romagna. Le Lavoratrici e i Lavoratori pretendono
che l’Azienda torni indietro in merito alla decisione di chiudere il reparto dei trattamenti
termici.


Bologna 06 febbraio 2020
Primo Sacchetti Fiom-Cgil Bologna
Marino Mazini Fim-Cisl AMB