Bando accoglienza, i sindacati di categoria: “Tutelare gli operatori”
Abbiamo appreso dagli Organi di Stampa delle
dichiarazioni del Presidente del Consorzio l’Arcolaio di Bologna in
merito alla mancata partecipazione al bando per l’accoglienza diffusa
dei migranti a livello metropolitano, nonché di quelle del Sindaco
Virginio Merola e di altri esponenti politici.
Dal fronte della
Prefettura, sempre attraverso gli Organi di stampa, apprendiamo che si
sta pensando ad un nuovo bando di gara e all’utilizzo di risorse dei
fondi europei per progetti mirati.
Se da una parte sono condivisibili
i giudizi di merito sulle inevitabili conseguenze del “decreto Salvini”
e la necessità di proseguire ogni iniziativa utile a ripristinare un
sistema di accoglienza adeguato e civile, per le categorie di CGIL CISL e UIL di Bologna si pone immediatamente anche il tema della salvaguardia degli operatori.
Riteniamo
indispensabile, in tempi ristrettissimi, un incontro con le
Associazioni Datoriali per avere finalmente un dato concreto rispetto al
numero dei dipendenti impegnati, le tipologie contrattuali ed il loro
inquadramento professionale, al fine di procedere alla messa in campo di
tutti gli strumenti, giuridici e contrattuali, che consentono la tutela
occupazionale ed economica dei lavoratori interessati. Non è più tempo
di dichiarazioni di principio. Come sosteniamo da tempo, in assenza
purtroppo di adeguate risposte, ci deve essere coerenza tra i valori
ispiratori del sistema cooperativo e le azioni concrete che si mettono
in campo per praticare quei valori nei confronti dei dipendenti. Al
momento possiamo registrare solo una prima concreta perdita di posti di
lavoro, attraverso il mancato rinnovo dei tempi determinati, ed un
anomalo incremento di procedimenti disciplinari tesi al licenziamento in
talune imprese.
Per questo, ribadiamo, va attivato al più presto un
tavolo permanente di confronto tra le Organizzazioni Sindacali e i
Datori di Lavoro, così come i livelli istituzionali coinvolti devono
assumere, consapevolmente e responsabilmente, la situazione che si sta
determinando come una vera e propria crisi aziendale ed agire il ruolo
previsto in casi analoghi.
Se ci troviamo di fronte, come pensiamo,
alla messa in discussione di circa 500/600 posti di lavoro ( a livello
nazionale vengono stimati tra i 15.000 e i 18.000) è dovere di tutte le
parti in causa attivarsi.
Per questo motivo faremo partire entro la
giornata di oggi una richiesta urgente di incontro alle Centrali
Cooperative e ci attendiamo una sollecita e tempestiva risposta.
FP CGIL CISL FP FISASCAT CISL UIL FPL
M. Prandini L.Di Mase A. Grosso M. Di Michele
S. Balestri
Bologna, 9 maggio 2019
