Welfare e contratto nel comparto metalmeccanico
In questi giorni si sta svolgendo una intensa attività nelle aziende metalmeccaniche bolognesi, fatta di incontri, confronti, accordi ed esami congiunti sulle novità introdotte dal recente contratto nazionale dei metalmeccanici in materia di welfare aziendale e flexible benefits.
L’elemento di novità è infatti rappresentato dal fatto che, per la prima volta, è il Contratto Nazionale di Lavoro che prevede per tutte le metalmeccaniche e tutti i metalmeccanici un valore di flexible benefits – pari a 100 euro netti per l’anno 2017, 150 euro per l’anno 2018, 200 euro per l’anno 2019 – che le aziende devono rendere disponibile per i propri dipendenti a partire dal mese di giugno di quest’anno.
A questa novità si affianca un vero elemento di solidarietà, costituito dal fatto che in questo modo il welfare aziendale diventa strumento unificante per la categoria e non di diversità tra azienda e azienda e tra lavoratore e lavoratore; inoltre i flexible benefits vanno riconosciuti in egual misura anche ai lavoratori con contratto a tempo determinato, a chi è occupato con contratto part-time e anche ai lavoratori interinali (somministrati).
Su una base di 113 aziende, che occupano 22.583 lavoratori (prendendo in esame le aziende a Bologna che applicano il contatto dell’industria metalmeccanica e che occupano almeno 50 dipendenti), possiamo elaborare una prima stima. In 84 aziende, con 14.993 lavoratori occupati, si sono svolti incontri, esami congiunti e raggiunti accordi. In 18 aziende (4.341 lavoratori) la discussione è tutt’ora in corso, anche perché in molti casi si tratta di imprese in cui si sta discutendo in questo momento il rinnovo dell’integrativo e/o che hanno stabilimenti in diversi territori e pertanto le trattative avvengono a livello di gruppo (7 aziende). In 11 aziende (3.249 dipendenti) non risulta invece effettuato l’esame congiunto. In 24 aziende (per 5.896 dipendenti) si è optato per l’attivazione di una piattaforma/portale aziendale che permette di accedere ad una pluralità di servizi, acquisti diretti e rimborsi (secondo quando previsto dalla normativa in materia). In 60 aziende (per 9.097 dipendenti) vengono invece consegnati direttamente ai lavoratori buoni spesa del valore previsto dal Contratto Nazionale. Molto limitati al momento (8 aziende per 3.406 lavoratori) sono i casi di accordi che prevedono, sempre e solo su base volontaria, e con scelta esplicita del lavoratore, la conversione di quote del Premio di Risultato in welfare aziendale.
Da una prima analisi dei dati, emerge come non esista una correlazione diretta tra la dimensione aziendale e la decisione di attivare una piattaforma/portale o di raggiungere accordi di eventuale trasformazione di quote di Pdr in welfare.
E’ molto importante il fatto che in queste settimane si sta ultimando la ricostruzione di un quadro contrattuale per il settore metalmeccanico che vede tutti i contratti (dopo quello di Federmeccanica, anche quello delle Cooperative, degli Orafi-Argentieri e in dirittura di arrivo quello delle piccole e medie imprese metalmeccaniche Unionmeccanica-Confapi) firmati anche dalla FIOM e riaffermato il doppio livello di contrattazione (nazionale ed aziendale). Da qui partiamo per una nuova stagione di contrattazione aziendale.
Bologna, 1 luglio 2017
FIOM CGIL Bologna