Cinema Capitol: A proposito di disturbatori…

Alessandro Morandi Berselli, gestore del cinema Capitol tramite la Cine Servizi, si è proposto alla stampa come una vittima della chiusura della sala. Non è così: lui stesso prima dichiara di essere in trattativa, poi addirittura di avere un accordo seppur non scritto con il futuro acquirente, rivendicando addirittura trattative riservate portate avanti da mesi. Come sindacati, pensiamo – insieme al Comune di Bologna, come dimostra la “Delibera salvacinema” – che per i cinema ci debba essere un interesse superiore, pubblico, della città. Quindi, in un caso come quello del Capitol, ci deve essere un percorso pubblico e trasparente, in cui i diritti dei lavoratori siano tenuti in dovuto conto.

La Cineservizi promette (forse) di riprendere, alla fine della ipotizzata ristrutturazione immobiliare, i lavoratori che ha brutalmente licenziato. Lavoratori che, peraltro, hanno deciso di rispondere con una loro lettera alle falsità e provocazioni che il gestore ha scritto in un manifesto affisso da giorni all’ingresso della sala. Ci chiediamo quali garanzie Morandi possa fornire su questo. Da parte nostra, le uniche garanzie che accetteremmo (peraltro dal nuovo gestore, nell’auspicio che sia più accorto ed equilibrato) sarebbero quelle di un formale e pubblico confronto, seguito da un accordo sindacale.

Antonio Rossa

Slc Cgil Bologna

Leggi la lettera dei lavoratori e delle lavoratrici del cinema Capitol di Bologna, e di altre sale della stessa gestione (Chaplin e Fossolo), arrivata al sindacato dopo che nelle bacheche esterne del Capitol era stato affisso un manifesto di attacco al sindacato, ai lavoratori e al Comune.