A Bologna gli ultimi risultati dell’Osservatorio Ires su economia e lavoro
L’undicesima edizione dell’Osservatorio sull’economia e il mercato del lavoro nella Città Metropolitana di Bologna ci presenta un quadro dei mutamenti avvenuti nei settori produttivi e nella composizione sociale del nostro territorio.
Questi mutamenti si sono realizzati nel vivo di un profonto processo di crisi e trasformazione, che a partire dal 2007 ha messo in discussione gli assetti e le politiche economiche in tutti i Paesi del mondo e che ha avuto profonde ricadute anche nel nostro territorio.
I dati rivelano, con sempre maggiore evidenza, la necessità di leggere e comprendere i mutamenti avvenuti. E chiedono alle forze sociali, alle formazioni politiche e agli amministratori del nostro territorio di orientare la propria azione progettando politiche innovative che sappiano rispondere alla necessità di affrontare problemi economici e sociali inediti. Risposte che sappiano sostenere i punti di forza del nostro territorio, e affrontare le criticità emergenti in una prospettiva di inclusione sociale.
In sintesi: nel 2016, i dati più significativi da evidenziare sono:
1- appare consolidata la vocazione esportatrice del nostro apparato produttivo di qualità, che continua a svilupparsi nonostante un forte rallentamento del tasso di crescita che si attesta intorno all’ 1,1%. Tale rallentamento, che inizia dall’ultimo trimestre del 2015, è in linea con il calo presente nelle dinamiche del commercio mondiale e in linea con le instabilità politiche internazionali.
2- è presente una diminuzione significativa della disoccupazione, con aumento degli occupati. L’aumento del numero degli occupati risulta particolarmente accentuato nel settore “altri servizi” mentre si registra una contrazione dello stesso nell’industria e nel commercio.
3- I dati sugli avviamenti al lavoro ci dicono, inoltre, che, dopo il picco del 2015 dovuto agli incentivi economici presenti nella legge di stabiltà, si è verificato un crollo significativo delle assunzioni a tempo indeterminato e un aumento dei rapporti di lavoro a termine e somministrati.
Questi dati sommari ci dicono che il nostro territorio mantiene delle potenzialità, ma anche che la strada per ritornare ai livelli pre-crisi è ancora lunga e che ha bisogno anche di interventi innovativi.
Dobbiamo sempre ricordare che le trasformazioni in atto non sono finite e che, anzi, l’innovazione tecnologica che si prospetta in termini di automazione, come peraltro evidenziato nel documento Industria 4.0, porterà ulteriori e profondi mutamenti sia nella composizione professionale che nel numero degli occupati.
Dalla ricerca si evidenzia un fenomeno di polarizzazione sempre più accentuato. Da un lato le aziende più innovative e di eccellenza ma, dall’altro, anche aziende in difficoltà che continuano a basare il loro profilo competitivo sulla compressione del costo del lavoro. A tal proposito vorrei segnalare che, essendo aumentato l’utilizzo della Cassa integrazione guadagni, e a seguito delle norme contenute nel Jobs Act, si sono ristretti sensibilmente i tempi di utilizzo degli ammortizzatori sociali. Rischiamo, quindi, che nei prossimi mesi si verifichi un aumento dei licenziamenti. Insomma, il caso della STAMPI-GROUP rischia di non rimanere un fenomeno isolato.
Inoltre, si registra sempre di più, anche nell’area metropolitana bolognese, un aumento del fenomeno sociale della povertà in particolare nelle fascie giovanili della popolazione, e del relativamente recente fenomeno della povertà anche tra i titolari di un rapporto di lavoro.
Insomma, i problemi sociali irrisolti e i mutamenti dell’apparato produttivo nel nostro territorio hanno bisogno che tutte le forze sociali e politiche esprimano una volontà concreta utile ad affrontare tali questioni attraverso un confronto e un’azione condivisi, finalizzata ad una profonda innovazione nella propria azione e nelle proprie strategie.
Il futuro e la qualità sociale di Bologna dipendono dalle politiche messe in campo oggi. Sostegno alla occupazione, welfare, politiche inclusive, della formazione e lotta alla precarietà sono i temi fondamentali per costruire un futuro migliore per i nostri cittadini.
La Camera del Lavoro Metropolitana di Bologna sta investendo significativamente su una nuova stagione della contrattazione collettiva che ad ogni livello abbia il proprio fulcro nelle politiche inclusive. Per questo, abbiamo recentemente concluso un seminario formativo che, a partire dall’analisi relativa alla frammentazione del lavoro e delle traformazioni produttive, ha inteso rilanciare la contrattazione inclusiva.
L’obiettivo era ed è quello di includere, estendere diritti e ricercare occupazione di qualità in coerenza con la Carta Universale dei Diritti e i Referendum che la CGIL Nazionale ha lanciato a suo sostegno. Pensiamo che la precarietà e la povertà siano una delle cause della crisi e non l’effetto.
La Camera del Lavoro Metropolitana di Bologna ha già elaborato il documento “Bologna Metropoli verso il futuro” che contiene in dettaglio quello che è il nostro orientamento e le proposte che riteniamo necessarie e utili per lo sviluppo del nostro terrritorio.
Bologna ha le potenzialità, come i dati dell’osservatorio dimostrano, per definire un nuovo modello di sviluppo e di welfare che risponda ai problemi aperti. Per farlo abbiamo bisogno del contributo e del confronto tra tutti i soggetti economici e istituzionali interessati. Insomma ognuno, per la propria parte, può e deve dare il propio contributo come, peraltro è sempra stata tradizione di Bologna sin dai tempi migliori.
p.la SEGRETERIA CGIL Metropolitana BO
Giacomo Stagni
Scarica qui il rapporto integrale dell’Osservatorio e i rapporti degli anni passati