Roma, 16 febbraio – “Esprimiamo forte preoccupazione per le misure contenute nel dl
immigrazione approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri. Auspichiamo quindi che
vengano apportate le giuste correzioni prima della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale”. Così, in
una nota, il segretario confederale Cgil Giuseppe Massafra.
“Siamo assolutamente contrari all’apertura dei Centri permanenti per il rimpatrio, questa nuova
formulazione non ci rassicura. Il timore è che si possano riverificare le stesse violazioni dei diritti
umani già avvenute nei Cie. È noto – spiega il dirigente sindacale – come l’esperienza dei Centri di
identificazione sia stata fallimentare per gli elevati costi e per le condizioni di degrado”.
“Inoltre – prosegue Massafra – esprimiamo forti dubbi sulla legittimità dell’abolizione del secondo
grado di giudizio per il riconoscimento del diritto di asilo, un intervento che, oltre a causare un
incremento del lavoro per la Cassazione, è in netto contrasto con i pronunciamenti della Corte
Europea dei diritti dell’uomo”.
“Sul tema dell’accoglienza per i richiedenti asilo, riteniamo che il Modello Sprar, di cui si è dotato
l’Italia, possa essere intelligente e lungimirante se implementato e rafforzato in modo da favorire
percorsi di inclusione”.
Sull’impiego dei richiedenti asilo nei lavori di pubblica utilità Massafra sostiene che “il lavoro
rappresenta un fattore importante di integrazione, di inclusione, di affermazione della dignità delle
persone, così come esplicitato nella Carta dei diritti universali della Cgil, ma queste attività gratuite
– avverte il segretario confederale – non possono e non devono considerarsi sostitutive del lavoro
nella sua definizione tradizionale, disciplinato da norme e contratti di lavoro”.
Massafra giudica poi “grave e irresponsabile l’adozione della ‘politica dei muri’. Gli accordi di
esternalizzazione delle frontiere con i Paesi che violano i diritti umani rischiano di essere dannosi,
come quelli sottoscritti con la Turchia e la Libia”. “Gestire e governare in modo efficace il
fenomeno migratorio – continua – non significa limitarsi ad un’azione di identificazione e rimpatrio
di massa, occorrono norme che favoriscano i flussi d’ingresso, la permanenza regolare dei cittadini
migranti, il contrasto al lavoro nero e allo sfruttamento”.
“Per questi motivi – ribadisce – è necessario aprire dei corridoi umanitari per consentire alle persone
che fuggono da guerre, persecuzioni, fame e povertà di entrare in Italia e in Europa senza mettere in
pericolo la loro vita. E, ancora una volta – conclude Massafra – rinnoviamo la nostra richiesta al
Parlamento per l’immediata approvazione della riforma di legge sulla cittadinanza, ferma al Senato
da oltre un anno, e per il superamento della legge Bossi-Fini”.
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