Stato d’agitazione a Utet grandi opere, annunciato trasferimento delle attività a Milano
Nel corso dell’incontro sindacale del 7 Febbraio i dirigenti dell’azienda UTET GRANDI OPERE S.p.A. hanno comunicato alle organizzazioni sindacali l’intenzione di trasferire tutte le attività dell’azienda e i lavoratori a Milano, chiudendo la sede di San Lazzaro di Savena.
L’azienda è un’eccellenza a livello internazionale nelle pubblicazioni artistiche e nei libri di pregio, nata e cresciuta nel territorio Bolognese e nota con il nome di FMR ART’E’. A giugno 2014 la maggioranza viene acquisita dalla società “Cose Belle D’ITALIA” e a maggio 2016 viene ceduta a UTET GRANDI OPERE S.p.A., sempre controllata da “Cose Belle D’ITALIA”;
Nel corso della sua storia l’azienda ha collaborato con più di 120 grandi artisti tra pittori scultori e maestri dell’arte fotografica, e le sue opere sono esposte nei più prestigiosi musei e biblioteche del mondo. Nel 2000 acquisisce la casa editrice FMR definita da Federico Fellini “la perla nera dell’editoria mondiale”. Nel 2009 una sua opera dedicata al Canova viene scelta dal Governo Italiano come dono ufficiale dell’Italia ai Capi di Stato e di Governo presenti al G8 dell’Aquila quale emblema del Made in Italy. Ora, su input del socio di maggioranza “Cose Belle D’ITALIA”, tutto questo rischia di finire.
La dirigenza ha lamentato un calo di fatturato e la ricetta che propone per il rilancio è quella di sradicarla dal territorio che l’ha vista svilupparsi e trasferirla a Milano a beneficio di non meglio precisate “sinergie” con le altre attività del gruppo “Cose Belle D’ITALIA”, che ha la propria sede proprio a Milano, che spaziano dalla nuatica, alla torrefazione, al cioccolato e all’abbigliamento, mettendo a rischio le professionalità altissime e specializzate costruite in anni di lavoro dei 20 dipendenti;
I lavoratori e le lavoratrici dicono NO!
Nell’assemblea sindacale tenutasi il 9 Febbraio hanno votato all’unanimità un comunicato in cui intimano l’azienda a fare un passo in dietro e ad aprire un confronto per un vero rilancio dell’azienda proprio a partire dalla valorizzazione delle professionalità in essa presenti e dal legame con il territorio in cui si sono formate,
…Perché è così che si difendono e valorizzano le vere cose belle dell’Italia!
Siamo convinti che un’azienda come questa dia lustro non solo al nostro territorio ma a tutto il Paese, e non possiamo rischiare che la sua esistenza sia messa a repentaglio da miopi decisioni aziendali che appaiono più dettate dalla volontà di speculare sul marchio che da vere intenzioni di rilancio, senza contare ovviamente il gravissimo impatto che il trasferimento avrebbe sui lavoratori e le loro famiglie.
Le organizzazioni sindacali e i lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione sindacale, unitamente ad un pacchetto di 16 ore di sciopero, ed hanno provveduto ad inviare una richiesta di incontro alle istituzioni al tavolo di salvaguardia del patrimonio produttivo della Città Metropolitano di Bologna.
per SLC CGIL per FISTEL CISL
Luca Simonazzi Stefano Gregnanin